Fonte: Dal Fare al Dire, n.3 - 2023
Autori: A. GRANDINETTI,  G. CONTE, B. LANDI, A. PICARONE e F. GRIECO

La diffusione globale di comportamenti legati all’uso di strumenti digitali espone alcuni soggetti a fenomeni riconducibili a situazioni di abuso, se non di vera e propria dipendenza. Si presenta qui, dopo una analisi della letteratura sull’argomento, un’ipotesi per la strutturazione di un progetto di prevenzione e cura, in ambito pubblico, di queste condizioni di alterato utilizzo del mezzo digitale.

INTRODUZIONE

L’inserimento, sia pure in posizione interlocutoria, della Dipendenza da Internet (IAD) nel DSM-5, costituisce un primo e parziale riconoscimento ufficiale di una realtà dai contorni ancora sfumati, ma che potrebbe definirsi e diffondersi in un prossimo futuro. A di là di questioni puramente nosografiche, è prevedibile che il destino delle dipendenze patologiche possa declinarsi anche nei termini di un incremento significativo di comportamenti relativi all’uso improprio o all’abuso di strumenti della comunicazione tecnologica, fino a vere e proprie tecnodipendenze”.

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