Fonte: Agenzia SIR del 17/09/2019
L’evento, svoltosi a pochi giorni dal 24 settembre, data dell’udienza della Consulta che, salvo un estremo intervento legislativo, potrebbe dare il via libera al suicidio medicalmente assistito, si è concluso con un altro appello, quello rivolto formalmente dai partecipanti ai presidenti di Camera dei deputati e Senato della Repubblica, nonché a ciascun parlamentare, affinché “rappresentino alla Corte costituzionale la necessità che il prossimo 24 settembre l’udienza sia differita, atteso che disciplinare la vita e la morte e con esse la funzione e il senso stesso del Servizio sanitario nazionale sono questioni da inserire in un dibattito parlamentare ampio e consapevole”. A rivolgere un appello al Parlamento a non abdicare alla propria funzione legislativa e ad avviare un dibattito in materia di suicidio assistito “che potrebbe indurre” la Corte costituzionale a “concedere un tempo supplementare” era stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenendo lo scorso 11 settembre all’incontro di riflessione “Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignità della morte e del morire?” promosso a Roma dal Tavolo famiglia e vita istituito presso la Cei e al quale hanno partecipato oltre 70 associazioni.
La “via più percorribile” indicata dal card. Bassetti e rilanciata dalle associazioni, quella di prevedere, oltre al rafforzamento delle cure palliative, una rimodulazione delle sanzioni previste per l’aiuto al suicido, “ossia un’attenuante in alcune circostanze, non intende legalizzare e/o depenalizzare in alcun modo questo atto che mantiene tutta la sua gravità – chiarisce Cantelmi – ma costituisce una graduazione in senso ‘umano’ dell’art. 580 del Codice penale adattandolo a queste nuove, e allora imprevedibili, evenienze. Significa sanzionare l’aiuto al suicidio in modo diverso, secondo la sensibilità dei nostri tempi”. Del resto, chiosa, “di fronte al rischio di depenalizzazione, questo è il miglior compromesso possibile. Non è successo in nessun ordinamento occidentale – in Europa, Usa o Canada – che la Corte Costituzionale abbia emesso una sentenza che sostituisca la legge. Se accadesse da noi sarebbe un evento senza precedenti”. “Il margine di tempo – conclude il presidente degli psichiatri cattolici – è esiguo, ma io sono fiducioso che prevalga la ragionevolezza”.
Fonte: Agenzia SIR