Fonte: Italy24 News English del 03/07/2021

Beyond the precious contribution that technologies and artificial intelligence can offer, without the human there can be no authentic medicine. Recovering humanity in relationships concerns not only our profession, but becomes fundamental in medicine ”. This, declares to Sir Tonino Cantelmi, psychiatrist and health director of the Opera don Guanella rehabilitation center – Casa San Giuseppe, elected on June 26 as the new president of the Rome section of the Italian Catholic Doctors Association (AMCI), “the first challenge” which challenges health professionals. The second is “the fight against inequalities”.
“Here in Rome, not in degraded places, but also in the same building in the city center – he says -, I have seen people with a shorter life expectancy and less access to care than others. There is no need to go to the suburbs; ‘unequal health’ is all around us ”. A phenomenon further aggravated by some elements: “An autistic boy who goes to the emergency room for abdominal pain is difficult to manage, it ‘bothers’; for this reason he will receive less care, tests and care than a non-autistic boy ”, says the psychiatrist according to whom, paradoxically,“ health care is not calibrated on the most needy, but on the least needy ”.
Hence the intention to open a dedicated community hospital. The opportunity is offered by the Pnrr, which to strengthen health in the area provides for investments aimed, among other things, at the strengthening and / or creation of territorial structures such as community hospitals, short-term hospitalization facilities for patients in need of health interventions. medium / low clinical intensity. “The most fragile are those most in need of attention – Cantelmi reiterates -; on the other hand, those who are more cognitively compromised do not receive the same quality of care as those who have normal cognitive development, are able to collaborate and have more skills. A paradox and an injustice that must stop. This is why I am thinking of opening a community hospital at Don Guanella that is calibrated on cognitive disability and autism ”. “It is necessary to calibrate health services not on the most ‘able’ people – he concludes – but on the most ‘disabled’ people”.

Salute: Cantelmi (Amci Roma), “contro disuguaglianze tarare sanità sulle persone più ‘disabili’

 

Fonte: Agensir del 03/07/2021 –

“Al di là del prezioso apporto che possono offrire tecnologie ed intelligenza artificiale, senza l’umano non può esservi autentica medicina. Recuperare l’umanità nelle relazioni riguarda non solo la nostra professione, ma nella medicina diventa fondamentale”. Questa, dichiara al Sir Tonino Cantelmi, psichiatra e direttore sanitario del Centro di riabilitazione Opera don Guanella – Casa San Giuseppe, eletto lo scorso 26 giugno nuovo presidente della sezione di Roma dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci), “la prima sfida” che interpella i professionisti della salute. La seconda è “la lotta alle disuguaglianze”.
“Qui a Roma, non in luoghi degradati, ma anche nello stesso palazzo in centro città – afferma -, ho visto persone con una minore aspettativa di vita ed un minore accesso alle cure rispetto ad altre. Non c’è bisogno di andare nelle periferie; la ‘salute disuguale’ è intorno a tutti noi”. Un fenomeno ulteriormente aggravato da alcuni elementi: “Un ragazzo autistico che accede al pronto soccorso per un dolore addominale è impegnativo da gestire, ‘dà fastidio’; per questo riceverà meno cure, accertamenti e accudimento rispetto ad un ragazzo non autistico”, afferma lo psichiatra secondo il quale, paradossalmente, “la cura della salute non è tarata sul più bisognoso, ma sul meno bisognoso”.
Di qui l’intenzione di aprire un ospedale di comunità dedicato. L’opportunità è offerta dal Pnrr, che per rafforzare la sanità sul territorio prevede investimenti finalizzati, tra le altre cose, al potenziamento e/o alla creazione di strutture territoriali come gli ospedali di comunità, presidi a ricovero breve per pazienti bisognosi di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica. “Sono i più fragili i più bisognosi di attenzione – ribadisce Cantelmi -; invece chi è maggiormente compromesso dal punto di vista cognitivo non riceve la stessa qualità di cura di chi ha uno sviluppo cognitivo normale, è in grado di collaborare, ha più abilità. Un paradosso e un’ingiustizia che devono finire. Per questo sto pensando di aprire al Don Guanella un ospedale di comunità tarato sulla disabilità cognitiva e sull’autismo”. “Occorre tarare i servizi sanitari non sulle persone più ‘abili’ – conclude – ma sulle persone più ‘disabili’”.