C’è allusione sessuale ovunque, il corpo è visto sempre più come oggetto sessuale e la pornografia è sempre più facilmente accessibile ed esplorata. Su internet, TV, cellulari, riviste e pubblicità, la sessualità inscenata è trasgressiva, spettacolare, svincolata dal rapporto d’amore, troppo inappropriata per il pubblico dei più vulnerabili e soprattutto dei minori.

Quali e quanti sono i pericoli nascosti nell’ipersessualizzazione proveniente dalla cultura dominante, della quale i media sono riflesso ma anche causa? Sintomi depressivi e d’ansia, attitudini disumane e sessiste, impoverimento delle risorse personali e della qualità delle relazioni sociali, psicopatologie, nuove dipendenze, irresponsabile assunzione di farmaci, brutalità e perversioni, fino all’abuso nei confronti  dei bambini.

Mentre la cultura comune riconosce la posizione rilevante e centrale della sessualità nella formazione e nelle dinamiche dello psichismo umano, nonché delle relazioni di coppia e della società, pare che oggi coloro che si occupano di educazione, salute personale e sicurezza sociale non si preoccupino quasi per niente o almeno non esercitino alcun potere, per prevenire, limitare, contenere e ben gestire una iperstimolazione sessuale e un’oggettificazione della persona con cui l’intera industria mediatica stanno inondando il mondo dei bambini e la cultura tutta. Si sottovaluta infatti quanto siano in gioco stati d’animo, concezioni della realtà, atteggiamenti, quindi valori, spinte e comportamenti sempre più precoci e diffusi, con un ruolo importante nella strutturazione di disordini psicologici, e nella minaccia alle relazioni sociali improntate sul rispetto altrui e sull’amore.

E’ oggi davvero ideologico parlare di inappropriatezza dei messaggi a contenuto sessuale provenienti dai media? La risposta proveniente dalla più recente letteratura scientifica negli ambiti della psicologia e della psichiatria è no. Le teorie psicologiche accreditate, l’esperienza clinica specialistica e la ricerca scientifica a disposizione sono concordi nel riconoscere il potere che stimoli a contenuto sessuale provenienti dai media hanno nel modificare in senso negativo il comportamento e la salute psicosociale di bambini, adolescenti e adulti. E’ urgente che genitori, insegnanti, medici, psicologi e politici siano informati e aggiornati a riguardo, per maturare forme ragionevoli di sensibilizzazione, educazione, prevenzione e legislazione.

Indice

Introduzione Ipersessualizzazione dei media (Daniele Mugnaini) TV e cinema Internet Altri intrattenimenti Sessualizzazione della fanciullezza Meccanismi patologici (Daniele Mugnaini) Sintomi depressivi Sintomi d’ansia Influenze disumanizzanti Creazione di dipendenza Sintomi di disintegrazione personale Interferenze sulla maturità psicologica Circoli viziosi Violenze Psicopatologie La dipendenza da Cybersesso (Tonino Cantelmi, Emiliano Lambiase) Definizione e caratteristiche del cybersesso e della dipendenza da cybersesso Dati e statistiche sull’abuso di comportamenti sessuali online Evoluzione della dipendenza da cybersesso Conseguenze negative Internet e i farmaci per la “prestazione” (Stefano Lassi) Prevenzione (Daniele Mugnaini) Cosa possono fare i genitori Cosa può fare la scuola Cosa possono fare gli amministratori politici Manifesto Postfazione (Tonino Cantelmi)

Autori: Cantelmi Tonino, Lambiase Emiliano, Lassi Stefano, Mugnaini Daniele
Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2011, 1 ed.
Data di pubblicazione: 1 Febbraio 2011
Codice ISBN-10: 88215
Codice ISBN-13: 978-8821570384