Fonte: metronews.it del 16/01/2023
Il parere degli esperti
“Non vi è alcun riferimento scientifico per sostenere che si tratti del giorno più triste dell’anno. Ma ci sono delle costanti come quella di arrivare dopo il lungo periodo di festività, di essere uno dei periodi con meno luce e temperature più rigide dell’anno, che ci avvisa anche che non avremo più festività infrasettimanali”, commenta Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense. Generalmente “l’inizio di un nuovo anno potrebbe rendere tutti più timorosi. In particolare quest’anno, va tenuto conto della guerra” in Ucraina “ma soprattutto degli anni di pandemia e dell’isolamento relazionale dettato dallo smartworking. Tuttavia, queste emozioni non per forza si provano il lunedì piuttosto che la domenica o il martedì. Possono essere magari un pò più accentuate il lunedì perché c’è ancora il ricordo del fine settimana e il peso dell’inizio dell’attività lavorativa”.
“Non credo ci sia qualcosa di vero” nel Blue monday – dice Tonino Cantelmi, professore di cyberpsicologia all’università europea di Roma – ma almeno questo accende l’attenzione su un fatto: che il mondo è molto più triste”. E l’Italia non è da meno. “In questo periodo storico ‘nero’, gli italiani sperimentano soprattutto un forte senso di impotenza davanti a ciò che accade all’esterno: ne è un esempio il fatto che, riguardo alla guerra in Ucraina, il momento di maggiore prostrazione si è registrato quando si è più parlato di una possibile guerra nucleare: si è realizzato cioè che poteva succedere qualunque cosa di fronte alla quale non avremmo potuto nulla. Di fronte a questo forte senso di malessere avere più fiducia nell’essere protagonisti e in accordo con la propria vita ed essere attivi è la presa di posizione più efficace per combatterlo”, suggerisce ricordando come, oggi, uno strumento per monitorare i giorni e le ore della giornata più tristi è quello di seguire gli andamenti dei tweet. “Ci sono vari studi che fanno questo costantemente”, riferisce l’esperto di cyberpsicologia. “Non so se è fondata la questione del Blue Monday – riprende Zanalda – ma sicuramente i cambiamenti dell’umore reattivi alle condizioni esterne sono più frequenti con la riduzione della luce naturale. La luce, attraverso il nervo ottico, riequilibra il bilanciamento della melatonina-serotonina e regolarizza i ritmi circadiani sonno-veglia, migliorando anche l’umore. Gioca un ruolo importante anche l’isolamento relazionale che è più frequente con le temperature rigide poiché si tende a rimanere più al chiuso favorendo così la solitudine che soprattutto nelle persone anziane contribuisce a sentimenti di autosvalutazione e depressione”.
I rimedi
Quali i rimedi? “In generale – spiega – per evitare cambiamenti dell’umore, suggerisco di dedicare del tempo a sé stessi. Sulla base delle priorità di ciascuno, questa gestione del tempo può essere fatta concentrando alcune attività intellettuali (ad esempio rivolte ai libri, alle mostre d’arte o al cinema o alla cucina) oppure aumentare le attività fisiche in palestra, camminare o stare all’aria aperta. Anche lo yoga e la meditazione possono essere d’aiuto – consiglia – perché coinvolgono entrambi gli ambiti. Consiglio anche di dedicare del tempo agli affetti e alle persone per noi importanti, contribuendo a farle stare bene. Per molte persone diventa terapeutico anche il rapporto con un animale, in cui occuparsi di lui diventa una vera e propria modalità per sentirsi meglio”, conclude Zanalda. E ancora, i problemi di salute mentale – ricorda Cantelmi – saranno “secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, la grande patologia di questo decennio e la prima causa di invalidità al mondo. E il suo costo sarà il principale di ogni sistema sanitario nazionale. Quindi ben venga una riflessione sulla tristezza e sulla depressione. I governi dovrebbero prendere sul serio questo problema – conclude – e investire tantissimo sulla salute mentale, perchè è dimostrato che ogni dollaro investito ne fa guadagnare 5 in termini di risparmio di costi indiretti, sociali: dai divorzi ai suicidi, all’invalidità, alle giornate di lavoro perse e tanto altro”.
I cibi scaccia tristezza
Il blue monday si combatte a tavola con i cibi scaccia tristezza che aiutano a ritrovare il buonumore aumentando il contenuto di serotonina nell’organismo e il benessere psicofisico. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del giorno più triste dell’anno che si “celebra” il 16 gennaio, data individuata dallo psicologo britannico Cliff Arnall come la peggiore, poiché farebbe maturare nelle persone la consapevolezza che sono finite le festività natalizie e non si avranno altre vacanze fino all’estate.
Il segreto per recuperare il buonumore, secondo Coldiretti, è nella tavola attraverso il consumo di cibi ricchi di triptofano, un aminoacido essenziale che si trova in alcuni comuni alimenti e che, combinato con carboidrati, ferro e vitamine del gruppo B, aiuta ad aumentare i livelli di serotonina nell’organismo, il neurotrasmettitore che tra le sue funzioni svolge anche quella di regolare il tono dell’umore. Per garantirsi salute tutto l’anno è importante seguire i principi della dieta mediterranea che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2023 davanti alla dash e alla flexariana sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense Us news & world’s report’s, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori.
Oggi 16 gennaio è il “Blue monday” 2023, il giorno più triste dell’anno, una ricorrenza, lanciata con intenti commerciali nel 2005, secondo la quale le persone – nel terzo lunedì di gennaio – si sentono più depresse perché inconsciamente il cervello realizza che sono finite le festività natalizie e che i mesi successivi saranno caratterizzati dalla quasi totale assenza di giorni festivi. Un fenomeno del quale gli specialisti di salute mentale, anche quelli di casa nostra, smentiscono ogni riferimento scientifico ma sul quale invitano a riflettere.