Fonte: Avvenire del 02/04/2025
Articolo sul volume di Tonino Cantelmi e Angelo Trecca
L’autismo e i suoi enigmi: il puzzle blu. 
Guida per genitori, insegnanti e educatori

“No alle diagnosi ghettizzanti, la neurodivergenza è una risorsa”.

Secondo gli attuali criteri diagnostici, l’autismo o, meglio, “I disturbi dello spettro autstico” (spettro per indicare la varietà infinità delle condizioni di ciascuno, dalle più lievi alle più gravi) presentano una compromissione qualitativa dell’Area Affetto Sociale (cioè del repertorio del comportamenti relazionali) associata a una Area sintomatica definita “Comportamenti Ristretti e Ripetitivi. Noi riteniamo questa diagnosi stigmatizzante, per quanto sensata sul piano operativo, perché non evidenzia le infinite sfumature della condizione autistica e alimenta una patologizzazione ghettizzante.

Lo sappiamo, stiamo esagerando, ma vogliamo sensibilizzare tutti sul tema: quando parliamo di autismo, parliamo non di un puzzle tutto blu (come detto, colore scelto in passato per indicare l’autismo), ma di un puzzle multicolor, anche se assemblato in modo atipico. E soprattutto vogliamo ribadire che non si tratta di cervelli da correggere, ma di condizioni alle quali la realtà sociale deve un po’ adeguarsi secondo forme di “accomodamento ragionevole.”

Insomma, è necessario che il mondo sia reso “comodo” per tutti. Se si affronta l’autismo secondo il contributo della Teoria della Mente, formulata nel 1978 scopriamo molte cose sul funzionamento mentale. Ad esempio, che alcuni moduli cognitivi evolutivi, precursori delle capacità sociali e comunicative, sono atipici, come i moduli relativi all’attenzione condivisa, al gioco simbolico, all’intenzione comunicativa, all’espressione mimica e all’imitazione. Questo ha delle conseguenze sul funzionamento. Ne segnalo due (ma ovviamente sono molte di più): una è la difficoltà a capire le regole non scritte, un’altra è la difficoltà a ingannare o a capire l’inganno. Ecco, la mente atipica disegna un mondo più esplicito, più sincero e meno fraudolento. E davvero così negativo?

Per questo diciamo che è necessario, per il bene di tutti, che tipico e atipico si mescolino in modo reciproco! Perciò la neurodivergenza è una condizione che apporta punti di vista innovativi. Non dimentichiamo che straordinari musicisti, celebri chirurghi e famosi scienziati erano (e saranno!) neurodivergenti. Comunque non c’è dubbio che i disturbi dello spettro autistico siano inclusi nei Disturbi (non abbiamo per ora una definizione migliore) del Neurosviluppo, cioè in quei disturbi comportamentali e cognitivi che insorgono durante il periodo dello sviluppo (nell’infanzia e nell’adolescenza) e che coinvolgono difficoltà significative nell’acquisizione e nell’esecuzione di funzioni intellettive, motorie o sociali (..), al bullismo oggi sappiamo fare meglio la diagnosi e possiamo co-costruire con tutti un mondo migliore

Fonte: L’Avvenire