Fonte: Rotary Italia Numero 1 Gennaio 2023 Intervista a cura di Claudia Rabellino Becce
Come hai incontrato il Rotary?
Attraverso un anziano gentiluomo che, al termine di una lunga e straordinaria carriera, aveva deciso di sostenere giovani intraprendenti. Era poco più di vent’anni fa, e tra quei quarantenni intraprendenti fui inserito. All’epoca, da un paio d’anni, avevo avuto un po’ di notorietà poiché fui il primo a descrivere qualcosa che poi divenne estremamente popolare: la dipendenza da Internet. Nel 1998 presentai a un congresso medico i primi quattro casi italiani di dipendenza dal web suscitando un’incredibile reazione da parte degli organi di stampa. Quell’anziano gentiluomo fu molto incuriosito e volle conoscermi, successivamente mi propose di entrare a far parte del Rotary. Per me è stato un grande insegnamento: scoprì che gli anziani sognano e lo fanno attraverso i più giovani.