Prefazione
Camillo Ruini (1)
Il Concilio Vaticano II continua a ricordarci che gli squilibri e le sofferenze che travagliano il mondo contemporaneo- anche, e forse soprattutto, le nostre società occidentali- sono da leggersi come espressione di uno “squilibrio più profondo”, “radicato nel cuore dell’uomo” (Gaudium et spes n. 10). E’ questo, uno dei capisaldi della visione antropologica cristiana. La persona umana, nella profondità del suo essere, soffre una divisione, una frattura mai ricomponibile del tutto. In primo luogo, sperimenta in sé stessa aspirazioni e slanci che la aprono su orizzonti senza confini. Allo stesso tempo, però, deve costantemente fare i conti coi suoi inevitabili e molteplici limiti. Inoltre, pur aspirando al bene, si ritrova a compiere il male che non vorrebbe fare. Questa dialettica è ineludibile e sempre riemerge nelle numerose e diversificate lotte esistenziali (psicologiche, morali, spirituali) che agitano i nostri animi e i nostri giorni. Gli stessi disagi psichici(depressioni, ansie patologiche, malattie psicosomatiche, identità personali assai fragili e confuse, comportamenti trasgressivi lesivi di se stessi e degli altri, tanto per evocarne alcuni), oggi particolarmente diffusi e statisticamente in aumento, andrebbero considerati e affrontati mai disgiunti o disancorati da questa condizione, che ci tocca in radice. Una tale prospettiva antropologica è di certo all’origine dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici (AIPPC),che ha visto la luce, appena un paio di anni fa, per iniziativa di alcuni diaconi permanenti della Diocesi di Roma, con competenze psicologiche e psichiatriche, e di altri fedeli laici professionisti nel campo della salute mentale. Essa si è proposta all’attenzione pubblica organizzando il suo primo Convegno Nazionale attorno al tema “Gli dei morti sono diventati malattie” (Roma, Pontificia Università Lateranense, 4-5 marzo 2000), i cui Atti prendono corpo in questo volume, che vuole essere punto di partenza per un dialogo e un approfondimento che vanno ulteriormente sviluppati. Il “metodo” dell’Incarnazione, assunto dal Signore Gesù al fine di attuare il mistero della Redenzione, cioè la salvezza di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, e l’urgenza evangelizzatrice, sempre attuale ma oggi ancor più pressante, portano la Chiesa ad accettare un confronto costruttivo con il mondo e la cultura che esprime. Più in particolare, la invitano al dialogo con le discipline che toccano più direttamente l’uomo e i delicati dinamismi della sua interiorità. D’altra parte, le scienze umane- quelle psicologiche e psichiatriche in specie – troveranno giovamento dal confronto interdisciplinare con la teologia e l’antropologia orientata in senso cristiano. E’ questo lo spirito del”progetto culturale” promosso dalla Chiesa italiana, nel quale l”Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici ha inteso inserirsi e al quale, con il Convegno, ha voluto offrire il suo primo contributo. Snodo fondamentale di tale “progetto” mostrare la forza di promozione culturale che proviene dalla fede e l’arricchimento che alla comprensione di questa viene dall’incontro con gli sviluppi della cultura. A questo cammino appartiene anche illuminare le condizioni di una reale riconquista dell’unità della persona attorno alla consapevolezza di sé e della sua inestinguibile apertura al mistero di Dio.
(1) Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Introduzione
Di Silvestro Paluzzi, Tonino Cantelmi, Ermes Luparia
1. I motivi e i criteri guida del I° Convegno dell’AIPPC
Il I° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici (AIPPC), tenutosi a Roma il 4 e 5 marzo 2000, presso la Pontificia Università Lateranense, è stato un evento culturale interdisciplinare senza precedenti nell’attuale panorama scientifico nazionale. I criteri che ne hanno ispirato la preparazione e guidato la realizzazione sono da ricercarsi nel profondo desiderio da parte di alcuni Diaconi Permanenti della Diocesi di Roma, con competenze psicologiche e psichiatriche, e di altri fedeli laici professionisti nel campo della salute mentale, di offrire un servizio, così come suggerito dal Progetto Culturale CEI, di autentico e libero confronto tra istanze culturali, anche di diversa matrice, ed il Vangelo. Si potrebbero definire criteri di autenticità cattolicità, soprattutto in preparazione di quell’umanesimo integrale che si va delineando e prospettando nella Chiesa del Terzo millennio (POUPARD, 2000). D’altra parte, fin dal 1981 Giovanni Paolo II, con l’esortazione apostolica Familiaris Consortio (75), a proposito dell’associazionismo dei professionisti e della loro missione nella società e nella Chiesa, affermava autorevolmente che:”non poco giovamento possono recare alle famiglie quei laici specializzati (medici, uomini di legge, psicologi, assistenti sociali, consulenti, ecc.) che sia individualmente, sia impegnati in diverse associazioni e iniziative, prestano la loro opera di illuminazione, di consiglio, di orientamento, di sostegno […] é un impegno il vostro, che ben merita la qualifica di missione, tanto nobili sono le finalità che persegue e tanto determinanti, per il bene della società e della stessa comunità cristiana, sono i risultati che ne derivano”. L’impegno che Giovanni Paolo II qualifica come “missione” può essere raccolto dal credente soprattutto come l’esortazione a vivere la professione quale vocazione, servizio, profezia e testimonianza del Vangelo sia nell’ombra del lavoro clinico quotidiano, a contatto con la sofferenza individuale, quella che non fa “rumore”, sia nella luce dei nuovi areopaghi in cui si incontrano le attuali sfide culturali, quelle di uomini che chiedono con sempre maggiore ansia qual è il senso della propria esistenza. Tale richiesta di significato viene indirizzata, tra i tanti “costruttori di senso”, anche allo psicologo e alla sua scienza. D’altro canto nel dialogo critico tra antropologia filosofica e teologica con quella psicologica, alcune posizioni antropologiche, per lo più implicite nelle teorie psicologiche, si rivelano inadeguate e quindi particolarmente bisognose di tale confronto critico (IMODA, 1993,Idem 1997). Ci riguarda in modo particolare visioni puramente comportamentistiche, umanistiche o anche la psicoanalisi, soprattutto quella classica (IMODA, 1993). Obiettando a quanti ancora sostengono una pretesa “neutralità” e “oggettività”della scienza, demistificata dall’attuale dibattito in bioetica tra credenti e laicisti, riteniamo che ogni operatore della salute mentale ha una sua pregiudiziale visione dell’uomo, ossia un giudizio previo ancor prima di pianificare il lavoro di ricerca. Infatti, i presupposti epistemologici, antropologici, religiosi e spirituali dell’operatore concorrono implicitamente all’orientamento della scienza psicologica e del mondo culturale in cui vive (PALUZZI, 1997, 1997a, 1999). Se l’operatore è un credente, potrà guardare molti dei fatti che si verificano nella storia delle persone che incontra nel suo quotidiano con gli occhi della fede: la storia vista come avente un’origine in Dio, un centro nella persona, che diventa portavoce della Parola di Dio ed un fine, che è l’attuarsi del Regno di Dio (Pellegrino, 1991). Un cristiano sa che la conversione parte dal cuore dell’uomo e poi coinvolge tutti i suoi comportamenti: i suoi valori, la sua famiglia e la sua professione,producendo progressivamente un cambiamento collettivo di mentalità, di cultura e di vita (TOMKO, 1998).
1 Questa Introduzione, nei paragrafi 1, 2, e 3 una versione di un articolo di Paluzzi S., Cantelmi T., Luparia E., Psichiatria, Psicologia e Teologia. Quale integrazione alle soglie del III millennio?, in Cultura e Libri, n. 127, marzo-aprile 2000, pp. 5-12.
Altri contenuti
CAPITOLO PRIMO
Psichiatria, Psicologia e Teologia: quale integrazione?
Psichiatria, Psicologia e Teologia: un dialogo critico
di Imoda F.Teologia e Scienze Umane: integrazione possibile?
di Panizzolo S.Sul rapporto tra Psichiatria e Teologia: una premessa
di Tatarelli R.Per un dialogo concretamente interdisciplinare tra Psicologia e Teologia
di Pinkus L.Psicologia e Teologia: le polarità del mistero
di Cencini A.
CAPITOLO SECONDO
Psichiatria e Psicologia alle soglie del Terzo Millennio: problematiche cliniche emergenti
Aspetti generali introduttivi
“The real me”: riflessioni sulla psichiatria cosmetica
di De Murtas M., Cantelmi T.La ricerca dell’euforia nella società dell’efficienza
di Girardi P. , Vassallo F.di Sonnino A., Strumia F.La nevrosi d’ansia: da Ippocrate al DSM-IV
di Civita De Marco M., Marra F.S.
Etica
Disturbi psichiatrici e responsabilità moraledi Bersani G.Riflettendo sul concetto di malattia
di Zanini R.Per una più autentica umanizzazione dei disturbi mentali
di Gallese A.Competence e not-competence: aspetti etici del consenso informato in psichiatria
di Soldini M., Dell’Aquila C., Accettella U.di Soldini M., Dell’Aquila C., Accettella U.Aspetti etici nell’applicazione delle tecniche di brain imaging alle psicosi deliranti / file 2
di Iannitelli A., Bersani G.
Violenza
Violenza e aggressività nelle malattie mentali: considerazioni psicopatologiche, cliniche, socialidi Gallese A., Bellotta A.Il serial killer: tra miti, leggende e psicopatologia
di Valchera A., Salviati M., Budoni A.M., Marra F.S.di Valchera A., Salviati M., Marra F.S.Aborto volontario: considerazioni psicologiche, psicopatologiche, sociali
di Gallese A., Bellotta A.
Abusi
La pedofilia e i suoi tabùdi Dominici M.R.di Elia R.“Valentino, per te un cocco ora c’è!”.Una storia di professionalità e amore cristiano
di Terrin P.
Internet
Alice nella retedi Putti S.Internet dipendenza: comunicazione mediata dal computer (CMC)
di Sena F.Le nuove forme del disagio giovanile: il cyberspazio come risorsa
di Lavanco G., Cannizzaro S.
Metodologia
Teorie cognitivo-comportamentali per la modificazione dei comportamenti a rischio di AIDSdi De Marco M., Cantelmi T.Il metodo gemellare per lo studio dell’ereditarietà nella dimensione psichica dell’uomo
di Provenzano A., Provenzano G.Un centro diurno per la riabilitazione psichiatrica: un’esperienza ad orientamento cognitivo
di Spadafora R.
Clinica specialistica
Alexitimia ed ipertensione arteriosadi Regis F., Marra F.S.L’alexitimia e i disturbi correlati all’uso di sostanze
di Barruffi A., Baiocco R.di Regis F., Civita De Marco M., Marra F.S.Le demenze: problematiche e nuovi orientamenti in una società che “invecchia”
di Marra F.S., Valchera A.
CAPITOLO TERZO
Psichiatria e Psicologia alle soglie del Terzo Millennio: riflessioni sulla dimensione spirituale
Dimensione spirituale
Il Sé tra dimensione psichica e spiritualedi Grassi A.di Mazzarra M., Sgarro M.di Cirillo A.Psicologia e spiritualità in dialogo
di Pileri M.Dimensione spirituale e conflitto nella costruzione dell’identità personale
di Gennaro A., Di Giandomenico F., Tartaglia T.Deliri religiosi in un reparto psichiatrico ospedaliero del centro di Roma
di Raja M.L’uomo come unità psico-fisica-spirituale
di Romagnoli C.
Relazione
Collisioni e collusioni nella relazione terapeutica. Quando il terapeuta è catturatodi Masi L.La relazione di transfert nella direzione spirituale
di Olivieri Pennesi A.Gesù Cristo e le cinque modalità della relazione terapeutica
di Clarkson P., Cutino F.Il bambino modulatore della relazione con i genitori
di Posabella F., Soldi A.Da Anna O. al sig. Z: il paradigma borderline
di Daniele M.T., Pinto M.di Peluso A.
Metafora
La Guided Imagery and Music: una via metaforica di accesso alla dimensione spiritualedi Giordanella Perilli G.L’albero antico e la sua immagine nella psiche
di Piconi M.Alcuni aspetti riguardanti la metafora e il simbolo nei sogni e nel Vangelo
di D’Amici D.Un deficit del simbolismo: nascita e morte nella tossicopendenza
di Furnari F.
CAPITOLO QUARTO
Il ruolo della psicologia nella formazione dei candidati alla via consacrata
di Paluzzi S.La preparazione dei formatori vocazionali. Alcune considerazioni ed un’esperienza
di Ravaglioli A.Psicologia e formazione dei candidati alla vita consacrata
di Bresciani C.La formazione dei candidati alla vita consacrata. Spunti di riflessione dall’ottica pedagogica
di Di Agresti C.Il ruolo della psicologia nella formazione dei candidati alla vita consacrata
di Criniti N.Immaginare il proprio futuro: una misura proiettiva della maturità cristiana
di Cait O’Dwyer, Kiely B.Il ruolo della psicologia nella formazione dei candidati alla vita consacrata
di Manenti A.La psicopatologia nei ministri sacri e nella vita consacrata
di Fincato G.La coscienza clanica africana in rapporto alla coscienza personale occidentale
di Benettazzo L.Psicologia e formazione religiosa in contesti multiculturali
di Calabrese A.di Calabrese A.Le sfide del continente africano alla psicologia e alla religione
di Calabrese A.
CAPITOLO QUINTO
La psicologia di fronte alla fede religiosa del soggetto. Competenza e limite di competenza
La psicologia di fronte alla fede religiosa del soggetto. Competenza e limite di competenza
di Stickler G.Filosofia e psicologia della religione
di Mura G.di Aletti M.di Paluzzi S.L’operatore pastorale di fronte all’esperienza del fatto religioso
di Lugano P.G.Il caso di Jonestown: riflessioni su limiti e competenze della psicologia della religione
di Nesci D.L’ateismo di Freud e la psicoanalisi come illusione
di Zipparri S.La “morte di Dio” come morte del padre nella teoria psicoanalitica
di Zipparri S.Psicologia e vocazione. Quale rapporto? Possibilità e limiti dell’intervento
di Del Core P.
CAPITOLO SESTO
Demonologia: aspetti problematici
Sulle demonopatie. Aspetti psicopatologoci
Alcune considerazioni sulla demonopatia
Disturbo mentale, trance da possessione, infestazione diabolica
Neosatanismo, tra demonopatia e devianza criminosa
Aspetti clinici, psicometrici e psichiatrico forensi del disturbo dissociativo da trance
Predisposizione ed induzione: percorso verso le sette demoniache
Demonomanie ed omicidi rituali seriali nel satanismo contemporaneo
Intorno a casi di possessione. Il parere dello psicologo
Collana: Quaderni dell’AIPCC , Nr. 1
Data di Pubblicazione: 2002
Curatore: Cantelmi T.; Paluzzi S.; Luparia E.
ISBN-10: 8890068000
ISBN-13: 9788890068003