Come dire no alla violenza, incontro con i giovani

Rai Radio1 ore 18.00 e Riccione


Pubblicato il 24/11/2023

La violenza di genere contemporanea si alimenta in un substrato socio-culturale complesso e si manifesta in episodi palesemente riprovevoli ma anche in forme più subdole, meno palesi ma altrettanto logoranti. Per contrastare il suo dilagare occorre esaminarne la genesi al fine di porre in essere adeguate misure di prevenzione e alimentare la crescita di anticorpi che blocchino ogni degenerazione sul nascere.
 

Gli interventi in programma

    Terreno fertile per alimentare le varie forme di violenza di genere e’ il gender gap, e cioè il divario di genere, che deve essere rimosso dapprima sul piano socio-culturale. Da qui là strategicita’ delle azioni formative e informative sulle giovani generazioni, di cui si occupa l’Agenzia Nazionale per la Gioventù con il Commissario Federica Celestini.
    Il “colmo” del gender gap e la percezione dell’effettiva parità di genere passa anche per l’indipendenza economica delle donne. E’ tema approfondito dalla Dott.ssa Debora Miccio, nel suo ruolo direzionale ricoperto nell’Istituto per il Credito Sportivo.
    Il gender gap è tema di rilievo anche nella rappresentanza di genere nelle amministrazioni e nell’incentivazione del lavoro femminile nelle commesse pubbliche. E’ questione su cui si esplica l’attività dell’Autorità Nazionale Anticorruzione come rappresenta il Consigliere Avv. Consuelo del Balzo.
    Lo stato di sottomissione o soggezione delle donne trova un fermo nella promozione della cultura della legalità e della liberazione da ogni forma di oppressione e limitazione della libertà. Se ne occupa l’Osservatorio della legalità di Rimini.
    L’approccio alla donna come oggetto in una aberrazione della sana relazionalità’ uomo-donna trova una delle sue concause nell’accessibilità alla pornografia virtuale in età preadolescenziale e in una alterata percezione di se’ e dell’altro molto diffusa tra i millennials. Delle evidenze scientifiche ne da’ conto il Prof. Tonino Cantelmi.
    La violenza sessuale, ai limiti della consapevolezza e del consenso, travolge sempre di più nel vortice di vittima e carnefice giovani spesso incapaci di spiegarsi come siano finiti da una serata in discoteca ad un’aula di tribunale. Diffusissimo il fenomeno come noto alle Procure d’Italia: ne ha contezza il Pubblico Ministero di Rimini Dott.ssa Anna Gallucci.
    Rachele Santoro: giovane, sportiva, modella, siciliana, influencer seguitissima ha tanto da dire su COME dire NO alla violenza.
    La buona comunicazione e’ la chiave per veicolare in modo efficace i contenuti valoriali. Ne e’ esperta la Dott.ssa Martina Cian, che mette la sua competenza anche a servizio dell’associazione Moby Dick, antesignana nella promozione delle politiche pubbliche dedicate ai giovani.
    I sistemi di welfare contemporaneo non possono che essere ripensati alla luce delle evidenze emergenti, come spiega la Prof. Avv. Silvia Marzot, docente di Scienze dell’educazione presso l’Universita’ di Bologna.
    Troppe le vicende che interessano le vittime dei reati intenzionali violenti, le cui politiche di sostegno e solidarietà sono affidate al Sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. E’ la sfida sul come dire NO, affinché si cambi davvero di passo, quella che lo impegna di più.
    - La riviera romagnola vuole essere patria del divertimento sano e sicuro e non essere più al centro delle cronache per gli inauditi fatti di violenza. E’ per questo che i comuni di Riccione e Bellaria-Igea Marina, con i loro sindaci Daniela Angelini e Filippo Giorgetti, si sono resi promotori di questo evento con l’Agenzia Italiana per i Giovani e i partner istituzionali che hanno dato il patrocinio.
    Radio Rai 1 ha voluto garantire la sua diretta a testimonianza dell’importanza della manifestazione, con lo studio di Roma ed uno special live effettuato dal Mammamia di Riccione affidato alla conduzione dei giornalisti RAI Francesca Parisella e Massimo Cecchini.