Uso di Internet in adolescenza: dipendenza o svolgimento dei compiti di sviluppo?

Fonte: Modelli della Mente 1/2023 – Autori Tonino Cantelmi e Annunziata Rizzi La relazione tra uso di Internet e svolgimento dei compiti di sviluppo in adolescenza è un ambito centrale della ricerca attuale in psicologia. Nel dibattito scientifico si confrontano vari approcci teorico-esplicativi che suscitano interessanti questioni e prospettive. La presente ricerca ha inteso approfondire questa tematica attraverso l’utilizzo di due test che indagano il costrutto di dipendenza da Internet (UADI-2) e i compiti di sviluppo in adolescenza (TCS-A). I risultati appaiono rilevanti anche dal punto di vista clinico e applicativo e si inseriscono a pieno titolo nel filone della cyberpsicologia che riconosce Internet come terreno fertile per lo svolgimento dei compiti di sviluppo in adolescenza.

Cyberspazio & Addiction – nuove droghe e nuove forme di dipendenza

La Rivista “Dal dire al fare” ha dedicato uno spazio permanente alle Nuove forme di Dipendenza, con o senza sostanze, che sempre più vanno diffondendosi in ogni parte del mondo. In questo numero hanno ospitato un contributo volto a riflettere sull’addittività del mondo digitale, sulle molteplici forme sotto cui tale pericolo può manifestarsi, e su come – riprendendo parte delle conclusioni dell’articolo – «gli operatori del settore debbano riflettere sul proprio ruolo, su come questo si sia trasformato e su come la psicopatologia si stia modificando in relazione all’introduzione della tecnologia nell’uso quotidiano della nostra vita». L’articolo cita anche i diversi lavori del Prof. Tonino Cantelmi

UADI – Uso, Abuso e Dipendenza da Internet

La scala UADI (Uso, Abuso e Dipendenza da Internet) è il primo strumento psicodiagnostico ad essere stato realizzato in Italia per la diagnosi del disturbo IAD (dipendenza da internet), progettata e convalidata da Tonino Cantelmi e i suoi collaboratori nel 2001 su un campione di 241 soggetti.Tale scala è composta da 80 item che indagano non solo il numero di ore trascorso in rete e il loro impatto sulla vita reale (come precedentemente proposto dal questionario della Young), ma anche i sintomi che il soggetto sperimenta nei momenti in cui è on- e off-line, e il particolare sistema motivazionale attivato dall’uso della rete; Cantelmi infatti riconosce il fattore che mantiene in essere la dipendenza nella capacità della rete di soddisfare molteplici bisogni dell’individuo, in particolare quelli della scala di Maslow, quali il bisogno di relazionarsi con altri, il bisogno di appartenenza, il riconoscimento sociale, e l’autorealizzazione. Proponiamo 2 articoli pubblicati da “Journal of Psychopathology”