Iperconnessione
Basta fare un viaggio in treno, guardarsi intorno in una stanza d’attesa o alla fermata di un bus per capire che qualcosa non va: siamo tutti con lo sguardo fisso sullo schermo del nostro smartphone. Del resto, in quella piccola scatolina piatta c’è tutto un mondo: dalle mail ai social alle app di messaggistica e di intrattenimento, alla musica e a molto altro ancora. Il problema sorge quando quel mondo diventa l’unico. Allora, diventano guai. Per tutti: adulti, adolescenti e bambini. “Come spiega Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma – siamo alle soglie di una mutazione antropologica e i fenomeni che chiamiamo patologici vanno compresi all’interno di questo cambiamento”.