Covid-19: tra “hikikomori” e “invulnerabili”. Cantelmi: “Ricostruire autentiche relazioni e ricominciare a guardarsi negli occhi”

Nell’attuale fase di ripartenza sono molte le persone, soprattutto i giovani, che spinte dal desiderio di socialità adottano comportamenti incauti sfidando i rischi, pur sapendo di poter diventare potenziale veicolo di infezione. Una modalità di socializzazione “incongrua” rispetto alle comprensibili richieste del governo, legata alla perdita della percezione del rischio. Altri, meno numerosi, si sono invece rintanati durante il lockdown in un rassicurante rifugio dal quale fanno fatica ad uscire. Sono i volti della fase 2, le polarizzazioni tra chi, da un lato, ha vissuto in modo insopportabile le restrizioni comportamentali, soprattutto sul piano sociale, e coloro che, una sorta di nuovi ‘hikikomori’, sono sempre più desiderosi di ritirarsi, dichiara al Sir Tonino Cantelmi, psichiatra e professore di Cyberpsicologia presso l’Università Europea di Roma.

Giovani e dipendenze. Un mercato troppo libero

Alcol, sigarette, cannabis light. Pornografia e videogiochi estremamente violenti. E ancora, scommesse e gioco d’azzardo. Troppo spesso, i minori si addentrano in «mondi» che, per legge, dovrebbero essere loro preclusi. A gennaio, l’indagine intitolata «Venduti ai minori», curata dal prof. Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta dell’Università Europea di Roma, ha acceso i riflettori su questa situazione. A quasi un anno di distanza, le reazioni da parte delle istituzioni e dalle filiere di questi prodotti, sono rimaste piuttosto tenui. Ma qualcosa comincia a muoversi. Consulta la ricerca sul sito www.moige.it.

La risposta al terrificante omicidio di Roma va trovata nella ricerca di emozioni forti

“Volevamo uccidere qualcuno solo per vedere che effetto fa”. E’ quanto Manuel Foffo, ha raccontato al giudice in relazione all’omicidio di Luca Varani, avvenuto a Roma con modalità troppo crudeli nel corso di un festino a base di droga e alcol. La risposta della psichiatra è che potrebbe trattarsi di sensation seeking, ovvero di ricerca di emozioni forti. Molto diffusa fra i giovani di oggi. Non bisogna cedere alla disumanità spettacolarizzando l’evento. Cercare briciole di umanità per ripartire. Articolo di Tonino Cantelmi.