Le risposte alla “Pandemia Psichica”

La voglia di tornare alla normalità, dopo la pandemia, non può ignorare che occorre riparare i danni che psicologi e psichiatri (ma anche le autorità sanitarie mondiali) segnalano da tempo in tema di salute mentale, con particolare riguardo alle giovani generazioni. «è fondamentale – puntualizza Cantelmi – lavorare sulla creazione di buone relazioni. Quasi tutti gli studi dicono che il 60% del disagio emotivo è legato a problematiche relazionali in area educativa, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza. E questa generazione, sconnessa dalla pandemia, rischia di pagare un prezzo in termini di competenze relazionali in futuro».

Dobbiamo costruire nuovi ponti di dialogo

Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli episodi di violenza e le risse che coinvolgono giovani (e giovanissimi) in molte città italiane. Un fenomeno che la pandemia e il lockdown possono spiegare (in parte), ma che è anche dovuto alla mancanza di modelli e punti di riferimento. Ne è convinto Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, che ad Avvenire consegna alcune riflessioni per aiutare a inquadrare questa complessa realtà.

Dipendenza da Internet? In Giappone al via i campi rieducativi

Un consumo troppo alto forse, anche altissimo in certi casi. Sta di fatto che nasce ufficialmente una dipendenza che solo 10 anni fa non poteva nemmeno essere concepita dall’essere umano; la dipendenza da internet. In Giappone sono stati diagnosticati circa 500 mila casi sospetti di ragazzini tra i 12 e 18 anni totalmente dipendenti dal web. Da quest’anno infatti il paese nipponico ha deciso di prendere sul serio questi dati istituendo dei veri e proprio campi rieducativi. Il termine fu coniato nel’95 da Ivan Goldberg, psichiatra e docente alla Colombia University di NY. In Italia, nel’98 un altro psichiatra, Tonino Cantelmi, fu l’artefice di una profonda riflessione sul fenomeno della rete e le sue ripercussioni sulla mente umana.

Gran Bretagna. Cameron contro la pornografia online. Cantelmi: bimbi a forte rischio devianze

Il premier inglese David Cameron “dichiara guerra” alla pornografia online, un fenomeno che – dice – “sta corrodendo l’infanzia”. Se entro il mese di ottobre i principali motori di ricerca non compiranno significativi passi per evitare l’esposizione dei minori a contenuti per loro nocivi, il governo britannico minaccia di prendere “seri provvedimenti”. Sui danni causati dalla pornografia sulle giovani generazioni, Daniel Ienciu ha sentito il prof. Tonino Cantelmi.