Il fallimento della funzione educativa

Ragazzini buoni, 15 e 16 anni, ingenui. Terni, una piccola città. Famiglie per bene. Nessun degrado, anzi, parrocchia, sport, scuola e famiglia. E allora, cosa non ha funzionato, dove si è inceppato il meccanismo, cosa ha generato il bisogno di assumere quella droga sdoganata da certa musica rap, quella “roba” americana, fatta di metadone, codeina e qualche altro farmaco, tutto a basso costo, ma micidiale perché arresta il respiro? Che valore dare alle parole di persone importanti di quella comunità cittadina, al mea culpa del procuratore, co- lui che ha condotto le indagini, al grido del parroco, che ha celebrato il funerale, allo sconcerto del sindaco e di tanti adulti, che hanno elevato il coro “è colpa nostra”? Come valutare l’incredibile contraddizione nella vita di questi ragazzini, bravi e buoni, eppure, a detta di altri ragazzini, capaci di dimestichezza inusuale con droghe di strada e persone di strada? Ci sono molte considerazioni che possiamo fare. Anzi, dobbiamo fare.

Desirée e gli “adultescenti” incapaci di cura

Desirée, 16 anni. San Lorenzo, il quartiere dei giovani e della movida. Ecco una storia che riguarda una ragazzina e un quartiere frequentato da ragazzini e giovani alla ricerca del divertimento. Qui però il divertimento coincide con la ricerca di emozioni forti, generate dal mix di sesso, alcol e droga. Ricerca che cela un clamoroso disagio esistenziale. Eppure manca qualcosa. O meglio: qualcuno. Mancano adulti responsabili della vita dei giovanissimi, abbandonati nelle mani di altri adulti irresponsabili e predatori. La fragilità degli adolescenti, specchio tragico della fragilità degli adulti.