Accompagnare le persone in sofferenza psicologica, nel contesto della pandemia del COVID-19

Proponiamo la presentazione del testo di Mons. Bruno-Marie Duffé, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale: “L’epidemia globale di COVID-19 ha messo in discussione la nostra resistenza fisica e ha rivelato la fragilità dei nostri organismi. Ha anche influito sull’equilibrio psicologico di molte persone. La preoccupazione per una malattia misteriosa e sconosciuta e un futuro sfuggente ha attivato la paura della morte – e la paura della solitudine o dell’abbandono – per molti”. È per tale motivo che l’équipe del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, di cui è Consultore anche il prof. Tonino Cantelmi, ha proposto un’attenta riflessione a coloro che sono coinvolti nell’accompagnamento di persone particolarmente vulnerabili.

Covid-19 e salute mentale

“Iniziare una nuova avventura in questo momento così difficile e delicato per l’umanità è sicuramente un compito arduo ed allo stesso tempo stimolante e pretenzioso, ma anche una possibilità di continuare a recuperare quella ‘normalità’ che è fatta di comunicazione, relazioni e positività” inizia così il primo numero della rivista Rotarianamente del Rotary International Distretto 2080 del 2020. Una raccolta di contributi, tra cui l’interessante articolo del professor Tonino Cantelmi sul tema della pandemia e gli effetti che provoca sulla salute mentale. Come sottolinea lo psichiatra, “cominciano ad affluire da tutto il mondo i dati sulla salute mentale e il COVID19: si preannuncia un ulteriore fattore di rischio per la salute mentale costituito dalle problematiche socioeconomiche. Insomma ci saranno molte macerie emotive. Per questo ho lanciato l’allarme, raccolto da molti già durante la fase di lockdown, di fornire supporto psicosociale immediato, soprattutto alle categorie più a rischio per la salute mentale. Infatti i dati ci dicono che se l’intervento è immediato i risultati sono migliori e duraturi”.

C’è un virus fra gli adolescenti

Non è il Covid-19 il rischio più grande che stanno correndo i giovani. Secondo lo psichiatra Cantelmi, è un tempo sospeso quello degli under 14, tra presente dentro le quattro mura ed un futuro che non si conosce affatto. Anzi cupo e spaventoso come il personaggio antagonista di una favola, se si guarda alle reazioni di molti adulti di riferimento (genitori molto presi dal lavoro, nonni che rischiano di ammalarsi o non ci sono più). Gli adulti che agli adolescenti davano sicurezza ed erano di esempio, oggi non sono più come prima. Non si tratta di ridisegnare i luoghi, ma di essere adulti attrattivi, capaci di dire una parola di senso e di significato al caos emotivo che giovani e adolescenti e ragazzi vivono. Questo è centrale: essere adulti credibili. La domanda da porsi è: ci saranno ancora adulti credibili?

#BIBLIOTIPS 52: Amore Tecnoliquido

Una quotidianità sempre più complessa. Un’altra sfaccettatura del nuovo mondo, modificato dal Covid 19, che stiamo vivendo. Una pandemia che ha rivoluzionato le relazioni, le ha travolte come un uragano e lascerà le tracce evidenti del suo passaggio. Durante il lockdown l’utilizzo dei social è balzato alle stelle come anche quello delle app di incontri online. Il digitale ha modificato l’amicizia, le relazioni, l’amore, la sessualità. Ma essere connessi è sinonimo di socialità o solo di tecnosocialità? Le relazioni possono essere soddisfacenti? La sessualità tecnomediata può essere ugualmente appagante? Questa nuova tecno-socialità può essere realmente sostituibile alla socialità tradizionale del passato? E’ il tema trattato dal Prof. Cantelmi e dalla Dott.ssa Carpino nel volume ‘Amore Tecnoliquido’.

Cantelmi: A rischio eroi, sopravvissuti e parenti vittime

(DIRE – Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 24 nov. – Gli eroi, i sopravvissuti e i parenti delle vittime: sono le tre categorie che secondo Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, soffriranno maggiormente gli effetti psicologici ed emotivi a lungo termine della pandemia. In un articolo intitolato ‘Covid 19 e salute mentale’, pubblicato sulla rivista Aris sanità, lo specialista parla delle “macerie emotive” che la pandemia lascerà dietro di sé, e sottolinea come “il disagio emotivo aumenterà nella popolazione generale a causa del trauma del distanziamento e dell’isolamento sociale, considerati traumi dalla potenzialità psicolesiva e capaci di generare forme patologiche di disagio emotivo nel tempo”.

Salute mentale: Cei, il 28 novembre quarto convegno annuale dedicato a effetti del Covid. Sarà in modalità online

Quest’anno il convegno promosso dalla CEI e dal Tavolo nazionale sulla salute mentale, in collaborazione con le Associazioni AIPPC e IPP, tratterà il tema della pandemia Covid-19 con l’intento di analizzare gli effetti, per lo più inesplorati, del nuovo virus in riferimento al benessere mentale e relazionale di chi vive in Italia. Oltre a Don Massimo Angelelli, responsabile Pastorale salute Cei, interverranno alcuni direttori di altri Uffici nazionali Cei e diversi psichiatri, fra cui il prof. Tonino Cantelmi. L’appuntamento è previsto per sabato 28 novembre in modalità online.

Quarantena, figli e salute psicologica. Un dialogo con il prof. Cantelmi

L’associazione Articolo26 ha posto alcuni interrogativi al Prof. Tonino Cantelmi per riflettere su ciò che l’espansione della pandemia ha prodotto sul piano psicosociale, con particolare riguardo ai più giovani che oggi si trovano ancor più immersi nella tecnologia. Cantelmi definisce il COVID-19 come un killer postmoderno che ha generato un incremento del livello di tecno-mediazione della relazione, dell’autismo tecnologico e dell’individualismo. L’obiettivo non è rinunciare alla bellezza della tecnologia e alla sua infinita utilità, ma sviluppare modalità di convivenza ed indel tegrazione della tecno-mediazione che non umiliano l’umano.

Coronavirus, allarme depressione per medici e infermieri

Secondo lo psichiatra e psicoterapeuta Tonino Cantelmi, medici ed infermieri impegnati in prima linea per combattere l’emergenza Coronavirus sono le categorie più a rischio di sviluppare sintomi psicopatologici, come ansia e depressione. Gli operatori sanitari sono spesso costretti a un isolamento ancor più rigido di quello che affronta il resto della popolazione e rischiano di essere stigmatizzati.

COVID-19: impatto sulla salute mentale e supporto psicosociale

Il prof. Tonino Cantelmi e il dott. Emiliano Lambiase dell’Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale (ITCI) di Roma propongono un articolo che raccoglie importanti considerazioni scientifiche circa gli effetti che l’evento Covid19 può avere sulla salute mentale, sia nella popolazione generale che negli operatori sanitari. Gli studi esaminati evidenziano che le restrizioni sociali e l’emergenza medica possono comportare conseguenze negative a livello psicologico, in particolare disturbi post-traumatici da stress, confusione e rabbia. Dalle considerazioni emerge che è necessario fornire tempestivamente supporto psicosociale, per questo l’ITCI ha attivato un servizio di aiuto attraverso videochiamata per due gruppi particolarmente esposti al rischio traumatico: i cappellani ospedalieri impegnati nell’assistenza di pazienti COVID-19 ospedalizzati e i pazienti COVID-19 positivi in quarantene afferenti a due ASL romane.