Cosa rende umano l’umano? Il paradigma della compassione nel tempo della pandemia

La compassione, intesa come sensibilità verso la propria e l’altrui sofferenza, al fine di comprenderla, prevenirla e alleviarla, deriva da un sistema biologicamente radicato, che si è evoluto nel corso di millenni e che condividiamo con altri animali sebbene, nell’essere umano, si manifesti in un modo del tutto particolare.
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È la compassione ad aprire la porta verso il futuro

“Se è vero che la civiltà nasce quando l’uomo impara a seppellire i propri morti, è ancora più vero che nasce quando l’uomo inizia a curare il suo prossimo, a provarne compassione”. Ne è convinto lo psichiatra Tonino Cantelmi, direttore sanitario dell’Istituto don Guanella di Roma. Il 4 dicembre Cantelmi è intervenuto al convegno nazionale “Chiesa e salute mentale”, promosso alla Pontificia Università Lateranense dal Tavolo sulla salute mentale costituito presso l’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. E all’evento, intitolato “Alla ricerca del tempo futuro”, ha parlato di “paradigma della compassione”.