Cappellani e medici, cos’ha insegnato l’emergenza-Covid
L’esperienza del coronavirus vissuta gomito a gomito durante le settimane della drammatica emergenza negli ospedali ha cambiato il rapporto tra sacerdoti e religiosi e il personale sanitario in corsia. «I cappellani sono stati un gruppo molto resiliente, hanno chiamato con grande intensità, ma soprattutto per chiedere un confronto su alcune situazioni – ricorda Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc) –. Alla fine solo alcuni hanno accettato le 10 sedute di psicoterapia che avevamo proposto, la maggior parte ci hanno segnalato altre persone. Sono stati molto generosi».