C’è un virus fra gli adolescenti

Non è il Covid-19 il rischio più grande che stanno correndo i giovani. Secondo lo psichiatra Cantelmi, è un tempo sospeso quello degli under 14, tra presente dentro le quattro mura ed un futuro che non si conosce affatto. Anzi cupo e spaventoso come il personaggio antagonista di una favola, se si guarda alle reazioni di molti adulti di riferimento (genitori molto presi dal lavoro, nonni che rischiano di ammalarsi o non ci sono più). Gli adulti che agli adolescenti davano sicurezza ed erano di esempio, oggi non sono più come prima. Non si tratta di ridisegnare i luoghi, ma di essere adulti attrattivi, capaci di dire una parola di senso e di significato al caos emotivo che giovani e adolescenti e ragazzi vivono. Questo è centrale: essere adulti credibili. La domanda da porsi è: ci saranno ancora adulti credibili?

Desirée e gli “adultescenti” incapaci di cura

Desirée, 16 anni. San Lorenzo, il quartiere dei giovani e della movida. Ecco una storia che riguarda una ragazzina e un quartiere frequentato da ragazzini e giovani alla ricerca del divertimento. Qui però il divertimento coincide con la ricerca di emozioni forti, generate dal mix di sesso, alcol e droga. Ricerca che cela un clamoroso disagio esistenziale. Eppure manca qualcosa. O meglio: qualcuno. Mancano adulti responsabili della vita dei giovanissimi, abbandonati nelle mani di altri adulti irresponsabili e predatori. La fragilità degli adolescenti, specchio tragico della fragilità degli adulti.

Caivano, assurda e ipocrita cecità. Ci hanno pensato i bambini a rompere l’omertà

Una vicenda angosciante che denuncia la totale incapacità di tutti di leggere i fatti: cosa hanno percepito le istituzioni, le scuole, gli oratori, gli ambulatori medici, i servizi, insomma i tanti luoghi in cui si articola e si interfaccia la nostra complessa società con eserciti di educatori, operatori sociali, professionisti della salute, volontari delle tante associazioni umanitarie, animatori di organismi pastorali, politici, uomini e donne delle istituzioni? Parco Verde era davvero un pianeta sideralmente distante da tutto, una sorta di isola inaccessibile? Sono stati i bambini, a Caivano, a rompere il muro dell’omertà e a scoperchiare i drammi nascosti e le crudeli atrocità. Sono stati i bambini a resistere ai tentativi di manipolazione degli adulti, che suggerivano loro di mentire come solo gli adulti sanno fare. Sono stati i bambini a ribellarsi alla violenza e a pagare con la vita il prezzo della ribellione. E gli adulti? O carnefici oppure silenziosi e omertosi spettatori. Comunque avviluppati in reticoli di complicità e di menzogne. Comunque incapaci di proteggere i piccoli. Ecco, in questo oltraggioso e paradossale contrasto si riassume la mostruosità di Caivano.

L’autentico-terapia per i fragili adulti social del nostro tempo

Ecco la Papa-terapia, che si declina in due azioni: l’affetto-terapia per i più piccini e l’ascolto-terapia per i ragazzi e gli adolescenti. Non c’è dubbio: i bambini hanno bisogno di amore […] Ma i nostri figli soffrono anche per l’eccesso soffocante di attenzioni sbagliate, altra forma di non amore, che si caratterizza per la saturazione dei desideri e l’assenza di autentico amore […] L’affetto-terapia non è legata alla quantità delle attenzioni riversate in eccesso o in difetto, ma alla autenticità dell’amore […] E per i più grandicelli. Inutile sottoporli a fiumi di parole, rimproveri, chiacchiere e consigli, meglio, molto meglio ascoltarli: è l’ascolto-terapia. Ecco, l’ascolto-terapia parte dall’abc della relazione: innanzitutto esserci, ascoltare, avere un vero e reale interesse per il figlio. E anche qui entra in gioco l’autenticità. Affetto-terapia e ascolto-terapia vanno bene, anzi benissimo: ma chi farà l’autentico-terapia ai fragili adulti social dei tempi di oggi?