Con il ritorno nelle classi scolastiche torna anche la inquietudine adolescenziale

A fine giugno un report della Polizia ha evidenziato che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e febbraio 2024, a Roma sono stati registrati ben 133 casi di aggressione fisica di non lieve entità, denunciati nelle scuole medie superiori: in tutti i casi, gli insegnanti coinvolti hanno dovuto recarsi in ospedale per farsi refertare, come ha riportato il sito ‘OrizzonteScuola’. Analizzando i 133 episodi, emerge un quadro complesso: ben 70 di questi atti di violenza sono stati commessi da studenti.Partendo da questi dati ad inizio del nuovo anno scolastico abbiamo chiesto una riflessione sul disagio giovanile al prof. Tonino Cantelmi. Leggi l’intervista.

Effetti pandemici in età evolutiva: rimodulazione degli assetti familiari e scolastici

Con la giornata di studio “Effetti pandemici nell’età evolutiva: rimodulazione degli assetti familiari e scolastici”, il Centro Clinico Logos Medical Center e la Cooperativa Kairos, forti dell’esperienza maturata nel corso di quest’ultimo anno funestato dalla pandemia, intendono fornire una panoramica sui cambiamenti comportamentali ed emotivi osservati nei bambini/adolescenti e nelle loro famiglie. Lo scopo del convegno sarà quello di dare spazio ad un confronto tra professionisti di diversi ambiti, scolastico, medico e riabilitativo, in modo da fornire una visione integrata degli effetti provocati dal Covid-19 in contesti differenti e proporre nuove strategie di adattamento emergenti. Tra i relatori, lo psichiatra Cantelmi.

Prof. Cantelmi: costruire ponti di dialogo tra adulti e giovani

Notizie delle scorse settimane parlano di baby gang che si fronteggiano nelle piazze, figli che picchiano i genitori e gruppi di giovanissimi che in chat divulgano materiale pedopornografico e inneggiano al nazismo… Però tale fenomeno non può essere spiegato solo con la pandemia ed il lockdown, ma è anche dovuto alla mancanza di punti di riferimento ed alimentato da influencer, come sostiene il prof. Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc), che spiega da dove deriva questa violenza, che coinvolge i ragazzi

Droga e “trap”, che nesso c’è

L’inchiesta di Avvenire sul mondo della Trap di domenica 19 luglio. La codeina, il sesso, l’istigazione a trasgredire: viaggio nel mondo della musica che piace ai ragazzi. C’è chi sniffa cocaina in diretta, chi viaggia a 100 all’ora in città. I fenomeni del web spesso accumulano fama postando, oltre ai video musicali, quelli di gesti estremi. Che effetto hanno sugli adolescenti e come si può intervenire. «Ovviamente la musica non è il colpevole, ma in effetti la trap ha sdoganato la droga anche tra i giovanissimi: 12, 13, 14 anni – spiega Tonino Cantelmi.

Giovani e dipendenze. Un mercato troppo libero

Alcol, sigarette, cannabis light. Pornografia e videogiochi estremamente violenti. E ancora, scommesse e gioco d’azzardo. Troppo spesso, i minori si addentrano in «mondi» che, per legge, dovrebbero essere loro preclusi. A gennaio, l’indagine intitolata «Venduti ai minori», curata dal prof. Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta dell’Università Europea di Roma, ha acceso i riflettori su questa situazione. A quasi un anno di distanza, le reazioni da parte delle istituzioni e dalle filiere di questi prodotti, sono rimaste piuttosto tenui. Ma qualcosa comincia a muoversi. Consulta la ricerca sul sito www.moige.it.

Il Revenge porn è reato ma sarà sufficiente a bloccare la pornografia naive?

Ben venga la legge. Non basta punire chi mette alla gogna attraverso il revenge porn la vittima del momento. Dal mio punto di vista – afferma Cantelmi – occorre mettere in discussione i giganti del web, come Facebook, Google, Youtube, che rendono possibile tutto questo. L’opera di alcuni sciacalli è quasi incancellabile. Occorre che queste grandi aziende decidano di bloccare sul nascere l’uso distorto e crudele del mondo digitale. Ben venga dunque la legge sul revenge porn, votata all’unanimità dal Parlamento italiano. Ma soprattutto attendiamo la responsabilizzazione dei signori del web, che in fondo hanno guadagnato troppi soldi sulle disavventure di persone forse ingenue o forse no, ma comunque vittime.

Rischio «phubbing» forma di esclusione

Phubbing, ovvero una nuova forma di esclusione sociale neologismo che deriva da phone + snubbing, peraltro coniato già da alcuni anni, è il comportamento di chi, mentre parla con te o fa qualcosa con te, “smanetta” sul cellulare, come se la vita reale fosse una fastidiosa distrazione dallo smartphone. Il fenomeno è stato osservato negli adolescenti già da anni, ma recenti studi dimostrano come questo comportamento sia particolarmente dannoso sul piano relazionale e come stia dilagando anche fra adulti.

Come la tecnologia ci ha cambiato la vita!

Siamo alle soglie di una mutazione antropologica dell’uomo. I nostri ragazzi si rivelano capaci di atti sempre più violenti ed efferati. La tecnologia è così innocente? Ne parliamo oggi con Tonino Cantelmi, psicologo e psicoterapeuta. “Quando la tecnologia irrompe nella vita di una persona la cambia in modo radicale. Costruisce un mondo da abitare. Alcuni studi testimoniano che già il cervello dei nostri bambini è diverso dal nostro. Un esempio è il calo dell’attenzione o della capacità di concentrarsi. L’altro cambiamento è l’immaginazione”.

Internetmaniaci

In Terris dedica un pezzo, a firma di Irene Ciambezi, alla internet mania e agli adolescenti. Ed è così per gli adolescenti: quando diventano dipendenti mettono la testa fuori dalla camera solo per mangiare anzi, in assenza dei genitori sempre più impegnati fuori per lavoro, si abituano anche a portarsi i viveri sotto il letto e si dimenticano persino di lavarsi. La Iad li porta pian piano a lasciare la scuola e pure lo sport. D’altra parte si sono abituati a star svegli fino alle 4 del mattino ed essere incollati al computer o allo smartphone per 18 ore al giorno. Nell’artico cita gli studi effettuati dal Prof. Cantelmi.

Cyberbullismo: Tonino Cantelmi ospite di Porta a Porta

Argomenti della puntata: la vicenda della morte di Tiziana Cantone, il cyberbullismo e internet e gli adolescenti. Ospiti: Cristina Passias (vittima cyberbullismo); Marco Pio Coniglio (fidanzato Cristina); Marida Lombardo Pijola (giornalista e scrittrice); Roberta Bruzzone (criminologa); Francesco Caringella (magistrato); Candida Morvillo (giornalista quotidiano “Corriere della Sera”); Alessandra Graziottin (sessuologa San Raffaele Resnati Milano); Paolo Girardi (psichiatra Università La Sapienza Roma); Tonino Cantelmi (docente Università Gregoriana Roma e docente di cyberpsicologia UER); Elisabetta Scala (vicepres. Moige)