Noi genitori siamo troppo permissivi e sottovalutiamo i rischi della pornografia

Fonte: Punto Famiglia del 07/10/2020


Pubblicato il 08/10/2020

di Ida Giangrande
Il fenomeno della porno-dipendenza è sempre più diffuso. Come agisce la pornografia sul cervello umano? È vero che ne modifica alcune aree come fanno alcune sostanze stupefacenti?

La pornografia attiva con prepotenza i circuiti del piacere e in particolare i nuclei dopaminergici, ma soprattutto il potere delle immagini genera una memoria impressionante delle stesse, in grado di modellare il vissuto come se fosse una esperienza sessuale. Insomma non avrei difficoltà a sostenere che la neurobiologia della fruizione della pornografia ha effetti persistenti sul sistema cervello-mente in un ambito assai delicato, quello dell’affettività.

È corretto dire che quanto prima si inizia a consultare materiale pornografico maggiori sono le possibilità di diventare porno-dipendenti?

È corretto dire che la esposizione precoce e persistente crea un mucchio di potenziali rischi per la salute mentale. Abbiamo un certo numero di studi che lo dimostrano e che abbiamo riassunto in un piccolo volume (Erosi dai media, edizione San Paolo). Troppe osservazioni ci indicano che ormai la maggioranza dei ragazzi ha contatti con la pornografia già ad 11 anni e per alcuni ancora prima.

Cosa intendiamo per sessualizzazione precoce dei minori? E quali sono gli effetti di una sessualizzazione precoce sulla loro psiche?

Ecco questo è un punto cruciale, che va ben oltre la pornografia. L’esposizione ai contenuti sessuali espliciti è troppo precoce, troppo persistente e troppo invadente: i nostri bimbi già a 7/8 anni hanno avuto contatti eccessivi con contenuti sessuali che non sono in grado di accogliere in modo armonico e coerente con il loro sviluppo. Questo genera un cortocircuito che, a detta di molti esperti, è un rischio eccessivo per lo sviluppo dei bambini e per la loro salute mentale.

In rete, come ben sa, se non sei tu a cercare la pornografia è lei che cerca te: cosa sente di dire ai genitori i cui figli sono sempre esposti a questo rischio dato il largo uso del web?

Noi genitori siamo troppo permissivi e sottovalutiamo i rischi. Non vuol dire vietare, ma spiegare, parlare e dialogare. Per nulla facile: siamo troppo veloci nei contatti con i nostri figli e non dedichiamo il giusto tempo.  

Come spiegare ai minori, soprattutto adolescenti, che la pornografia fa male senza generare in loro tendenze sessuofobiche?

Spiegare è possibile solo se c’è una relazione di fiducia. La domanda giusta sarebbe: i genitori sono in grado di realizzare relazioni di fiducia per spiegare ai loro figli le conseguenze della pornografia? Ma io ne farei un’altra: quanti genitori sono essi stessi schiavi della pornografia?

Pornografia e violenza di genere: c’è relazione?

Sì, nella pornografia la donna è totalmente oggettivizzata, direi che la pornografia è già una grave violenza di genere.

Fonte: puntofamiglia.net