Narcisismi digitali

Fonte: Punto Famiglia n.4 Lug/Ago 2013


Pubblicato il 02/09/2013

Sicuramente per un mucchio di motivi, che, al netto delle infinite considerazioni che possiamo fare, trasformano  l’esserci in digital mind: esisto perché esisto nel web. Non sei su facebook? Non esisti!

Ma vorrei segnalare un aspetto che sembra insuperabile: rappresentarsi sul web (in un social per esempio!) è il must dei nostri ragazzi. Però un problema c’è.

Tonino Cantelmi, nativi digitali, tecnoliquiditàIl sempre più crescente utilizzo dei social network, secondo molti, incoraggia lo sviluppo della cultura narcisistica, nella quale l’apparire diviene più importante dell’essere. L’esibizione di identità artefatte e seducenti, ottenute grazie a foto ritoccate per essere più “belli” e “trendy”,  il numero di contatti e degli amici virtuali, la necessità di un confronto continuo per ottenere approvazione e conferme, portano gli internauti di oggi a sviluppare la SND (Sindrome Narcisistica Digitale). Nella sindrome l’interesse principale è ottenere la “web attenzione” ed apparire seducenti ed affascinanti al fine di soddisfare un proprio bisogno di riconoscimento e superiorità. Assistiamo così ad una sovrapposizione della Real Life con la Virtual Life, con la nascita di una vera e propria dipendenza denominata Internet  Addiction (IA) che, mentre in origine interessava una specifica tipologia di individui socialmente emarginati, oggi sappiamo che include anche altri profili psicologici. Si manifesta in due tipologie: “addicted per fuga” e “addicted per azione”; mentre per la prima ci si rifugia nella rete come antidepressivo tecnologico per fuggire dai problemi, nella seconda i social network, come face book, diventano delle vetrine della propria vanità e della ricerca del successo.Ecco perché la “rete” può intrappolare! In fondo i ragazzi di oggi hanno tanti problemi, ma due in particolare: non sanno gestire le emozioni negative e sono sempre più in difficoltà nelle relazioni face-to-face. Ed ecco che la tecnomediazione è una specie di deus ex machina: consente di anestetizzare le emozioni negative e di percepire una sorta di “onnipotenza relazionale”. Perciò via a twittare, postare, chattare e così via. Che fare?

In fondo smartphone, tablet, computer sono un magma nel quale siamo tutti immersi, tanto più i nostri figli e il narcisismo digitale è il figlio maggiore del narcisismo di massa che pervade la nostra società. Quindi il problema non è affrontabile solo in termini di “web education” (a proposito, una scuola di Ravenna ha istituito un’ora curriculare per una nuova materia: “educare al web!”), ma è relativo ad un tema educativo hot: tutti narcisi, onnipotenti e super? Oppure possiamo educare i nostri figli all’umiltà, alla sobrietà e, soprattutto, all’autenticità? In fondo l’irrompere della tecnologia digitale pone una questione: che cos’è l’autenticità? Possiamo ancora essere, oggi, semplicemente “noi stessi”? Cari genitori, questo dipende da noi: sappiamo accettare i nostri figli così come sono, insegnando allora il valore dell’autenticità? O, forse, anche noi siamo genitori narcisistici, che chiediamo ai nostri figli di essere “altro”, sempre più belli, più intelligenti, più smart, più vip?

Fonte: Punto Famiglia