La piaga anoressia: «Incitare alla dieta diventerà un reato»

Fonti: il messaggero.it, rtl.it e radioradicale


Pubblicato il 28/03/2023

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La piaga anoressia: «Incitare alla dieta diventerà un reato», la stretta di Fratelli d'Italia
Fonte: ilmessaggero.it

Proposta di legge di Fratelli d'Italia: fino a quattro anni di carcere agli influencer del dimagrimento
Siti e profili social che inneggiano alla magrezza. Chat e blog che postano pericolosi trucchetti per non ingrassare. C’è anche il web e il mondo social nel mirino del nuovo disegno di legge che introduce pene severe contro l’istigazione ai disturbi del comportamento alimentare. Presentato ieri da Fratelli d’Italia, il ddl prevede di riconoscere i disturbi dell’alimentazione come malattia sociale e suggerisce la necessità di misure prevenzione e sostegno alla famiglie. Mentre dal viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, arriva l’impegno a lavorare per introdurre lo psicologo a scuola e una maggiore attenzione alla salute mentale dei giovani, per troppo tempo messa in secondo piano, anche in pandemia.
«Anoressia e bulimia sono la prima causa di morte dopo gli incidenti stradali sotto i 25 anni. Io stessa ne ho sofferto per 4 anni e ho deciso di aiutare altre persone a uscirne», spiega Camilla Mondini, fondatrice della startup DiCiAlice, nata per aiutare a rendere accessibile il percorso di cura. Con la pandemia il problema ha visto un aumento di 30%. «Le stime – sottolinea Mondini - riguardano solo le diagnosi emerse, ma c’è un sommerso enorme. Il 96% sono donne, ma il fenomeno si è diffuso anche agli uomini. L’età di esordio si è abbassata a 12 anni, a volte persino 8 anni». Si tratta, secondo Mondini, di disturbi che hanno cause profonde e diverse, «ma risentono anche dell’abuso dei social media. Ci sono siti web, chat e blog che spiegano come fare per non assorbire cibo o far passare la fame».

MESSAGGI RISCHIOSI
Già nel 2001, Yahoo aveva deciso di rimuovere i siti Pro-Ana e Pro-Mia, mentre le piattaforme social sono impegnate a rimuovere i contenuti a rischio. Nonostante questo, il controllo dei contenuti è complesso e tra i gruppi e gli algoritmi si nascondono messaggi rischiosi.

Tra gli elementi del ddl, c’è anche un sostegno alle famiglie per aiutarle ad approcciarsi a questi problemi, una relazione annuale alle Camere che dovrà esser predisposta dal Ministero della Salute. Tra gli articoli, inoltre, l’istituzionalizzare della giornata contro i disturbi alimentari, oggi ricordata il 15 marzo con la Giornata del Fiocchetto Lilla e l’introduzione della prevenzione nelle scuole, con psicologi ed esperti dell’alimentazione, per segnalare i primi sintomi. «Oltre il 5% della popolazione pari a circa 5 milioni di persone - ha detto Lucio Malan, capogruppo di FdI in Senato - è affetta da disturbi del comportamento alimentare. Il ddl introduce misure di sostegno per chi ne è colpito e punisce chi incoraggia questi comportamenti, che non di rado hanno conseguenze fatali». Per il primo firmatario Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali, il ddl «introduce nel Codice Penale il reato di istigazione all’anoressia, il 580 bis, per punire chi convince le vittime, spesso adolescenti, che il loro corpo non va». Le multe possono arrivare fino a 150 mila euro e la reclusione fino a 4 anni se la vittima ha meno di 14 anni o non è in grado di intendere e volere.

I DISTURBI

Che i disturbi del comportamento alimentare siano diventati una vera e propria emergenza è ormai noto da tempo. «A Roma nel 2022 sono triplicati i ricoveri e gli accessi in pronto soccorso per l’anoressia nervosa», spiega Tonino Cantelmi, psichiatra e professore di Psichiatria dell’Università Gregoriana di Roma. Non stupisce dunque il favore con cui è stata accolta la proposta, che rappresenta l’ennesimo tentativo di approcciarsi più duramente contro l’istigazione all’anoressia. «Era ora - dice Fabiola De Clercq, fondatrice e presidente dell’Associazione bulimia anoressia (Aba) - che ci fosse un disegno di legge specifico. Adesso speriamo che arrivi in porto, anche perché, mai come ora, il fenomeno sta esplodendo. Abbiamo tantissime tredicenni, bambine in pratica, le cui famiglie ci chiedono aiuto». Concorda Maria Chiara Castiglioni, dirigente psicologo dell’Unità operativa disturbi alimentari dell’ospedale Bambino Gesù di Roma: «E’ giusto redarguire certi personaggi che sui social sono dispensatori di consigli su come perdere 10 chili in tre giorni o parlano dei i pregi della dieta delle banane. Istigare all’anoressia va contro la salute dei giovani, è come spacciare droga». Critica invece la posizione della deputata del Pd, Chiara Gribaudo: «La destra interviene sul dramma dell’anoressia con il codice penale. Non un euro sulla salute mentale e sul rifinanziamento del Bonus Psicologo», lamenta.



Anoressia e bulimia minacciano la vita di giovani e giovanissimi, ne muoiono 4 mila ragazzi all'anno
Fonte: /www.rtl.it
I disturbi alimentari sono sempre più diffusi in Italia e spesso soffrirne può portare alla morte. In un disegno di legge presentato oggi al Senato, proposto da Fratelli d'Italia, si ipotizza l'introduzione del reato di istigazione all'anoressia
I disturbi alimentari sono un vero e proprio killer per i più giovani. Di anoressia e bulimia ogni anno muoiono circa 4 mila ragazzi per la maggior parte femmine, una percentuale che è pari al  5% della popolazione vale a dire più di 5 milioni di persone. Proprio per contrastare il fenomeno, da Fratelli d'Italia arriva un disegno di legge che punta a  riconoscere l'anoressia come malattia sociale, introducendo nel codice penale il reato di istigazione a  questo e altri simili disturbi alimentari, prevedendo multe da 20.000 a 60.000 euro e carcere fino a due anni, e puntando anche sulla prevenzione, a scuola e non solo.Tra gli elementi della proposta di legge ci sono infatti anche l'istituzione di uno psicologo a scuola, un aiuto alle famiglie per far sapere come approcciarsi e una relazione annuale alle Camere sul fenomeno che dovrà esser predisposta dal Ministero della Salute.

Con la pandemia la situazione è peggiorata
Il lockdown, la brusca interruzione della frequenza scolastica e della socialità hanno peggiorato i comportamenti psicopatologici e autolesionisti da parte dei giovanissimi. Le vittime delle misure restrittive sono stati i più giovani. Inoltre, fino ad oggi si è fatto poco per affrontare i problemi psicologici della popolazione, giovane e non. A disegnare un quadro non confortante della situazione ci sono anche gli esperti. L'uscita dalla pandemia ha avuto un prezzo allucinante sui ragazzi, ha spiegato lo psichiatra e psicoterapeuta dell'età evolutiva, Tonino Cantelmi che richiama anche su un problema riguarda sempre più anche i genitori dei giovanissimi: la cosiddetta  'adultescenza': madri e padri adolescenti che fanno fatica a crescere, competitivi con i figli per quanto riguarda la problematicità, non in grado di esercitare la capacita' di contenimento e di dare risposte di senso e significato al caos che molti giovani vivono oggi.

Psicologo a scuola
L'obiettivo è avere uno psicologo a scuola dedicato per incontrare i ragazzi, in grado di aiutarli e capire i primi sintomi. Il ddl punta poi sulla prevenzione, ma anche sulla repressione dei comportamenti illegali perché siamo al limite dell'istigazione al suicidio, spiegano i relatori. In particolare ci si sofferma sul ruolo che possono avere anche i social dove c'è chi convince ragazze e ragazzi di avere un corpo che non va e che con l'obiettivo di ottenere un dimagrimento fornisce istruzioni su come rigettare il cibo o non assorbirlo.