La felicità nella vecchiaia è un diritto?

Fonte: Punto Famiglia del 03/03/2020


Pubblicato il 04/03/2020

 Il 24 gennaio scorso il professor Tonino Cantelmi, psichiatra, ha tenuto un interessante intervento al convegno “Alzheimer. Invecchiare in salute: quali percorsi?” promosso dal Rotary Club Roma Capitale (distretto 2080) sul tema degli anziani e del diritto alla felicità. 

Qualcosa impedisce la felicità negli anziani e soprattutto in quelli affetti da demenza senile, qualcosa che Cantelmi identifica con “lo stigma”, e cioè l’insieme di giudizi o pregiudizi che la società civile nutre verso questa categoria sociale sempre più sola. 
Citando numeri e indagini statistiche il professore sottolinea che intorno agli anziani non c’è alcune “rete sociale”. I nostri anziani sono soli al mondo anche quando hanno effettivamente bisogno di aiuto perché non autosufficienti. Su questo scenario si intrufola in maniera insidiosa “lo stigma”. Di fronte alla diagnosi di Alzheimer alcuni pensano che non ci sia più possibilità di felicità da qui al maltrattamento il passo è breve.   
Ed ecco dunque la denuncia sociale di Cantelmi: il maltrattamento sugli anziani non è una cosa su cui possiamo soprassedere. Sono circa seicentomila le persone anziane abusate, numeri da capogiro che delineano uno scenario che non si può ignorare. Spesso gli anziani non denunciano, perché sono soli, in una condizione di dipendenza, imprigionati mentalmente e moralmente da chi dovrebbe prendersi cura di loro. 
Conoscere il problema è come sempre, il primo passo per avviarsi verso una soluzione concreta.
 
Per ascoltare l’intervento di Tonino Cantelmi clicca qui.
 
 
Leggi anche il Bollettino Speciale Alzheimer