Fiuggi, 64° congresso Rotary International: sfide dell’Italia post pandemia

Fonte: eurocomunicazione.com del 29/06/2021


Pubblicato il 05/07/2021

Interventi di personalità del mondo della politica, dell’economia, della cultura e del Premio Nobel per la Pace Abdelaziz Essid

Fiuggi come luogo di memoria storica, ma soprattutto città di acque naturali che rappresentano il vero “petrolio” della città frusinate.

A Fiuggi il Re Vittorio Emanuele III firmò la dichiarazione di neutralità dell’Italia nel 1914.

Oggi è un luogo di riposo, di benessere fisico con una miriade di alberghi che rappresentano l’ossatura economica. Luogo di confronto e di scambio culturale attraverso le sue rinomate strutture alberghiere, molto frequentate dai turisti europei.
Ambiente, Salute, Giovani e Pace

Si è appena concluso il 64° Congresso del Distretto 2080 Rotary che si è svolto a Fiuggi dal 25 al 27 giugno. Convegno dal titolo significativo, “Tra Dedalo e Arianna il filo del Rotary nel labirinto della crisi”, e dai temi di stretta attualità: Ambiente, Salute, Giovani e Pace.

Il Distretto del Centro Italia del Rotary ha voluto dare una chiave di lettura dell’attuale scenario internazionale, chiamando a confrontarsi scienziati, medici, sociologi, politici e personaggi istituzionali per proporre una “road-map” e uscire dal labirinto.

«Questi ultimi due anni ci hanno fatto crescere e vogliamo rilanciare un concetto: il turbine dal cambiamento non investe solo il Rotary. Pensieri e valori dei nostri padri non bastano più. Oggi non si fa più politica come prima, non si lavora come prima, non si comunica come prima. Una mutazione antropologica che sarà lunga e profonda e coinvolgerà anche l’associazionismo. Noi rotariani dobbiamo adeguarci e trasformare in opportunità queste crisi puntando sui giovani, sulla diffusione locale e sulla professionalità dei soci», ha esordito Giovanbattista Mollicone, governatore del Rotary International Distretto 2080 (nella foto con Anna Fendi ed Emma Bonino).
L’emergenza ambientale è stato il primo tema al tempo della pandemia

Edo Ronchi, presidente fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha sottolineato con forza come il passaggio chiave sarà la transizione ecologica, con l’imperativo di fare in fretta. «Quando i bambini nati quest’anno avranno 30 anni, se non si cambia rotta ora, avranno una terra che sarà molto difficile da vivere. Il surriscaldamento di 2 gradi, l’aumento medio temperatura globale certificato rispetto all’era pre-industriale, non produce danni gestibili come si riteneva nel 2015. Ma potrebbe causare accadimenti climatici catastrofici per molte popolazioni. La nota positiva è che abbiamo le capacità tecnologiche per cambiare rotta. Dobbiamo trasformare questa transizione ecologica in un “green deal” in grado di portare maggior benessere a tutti»
Significativa la rassicurante testimonianza di Ermete Realacci, presidente di Symbola

«L’Italia è già una super potenza nell’economia circolare: il filo d’Arianna che molti cercano è la “transizione green” e si sta muovendo bene anche l’Europa dopo anni di lentezze. Il nostro Paese, con la chimica verde e una gestione virtuosa dei rifiuti urbani, non è messa male. Grazie a tante nuove imprese “green” abbiamo primati nel riciclo (i rottami di Brescia, gli scarti di tessuti di Prato, ecc). Basti pensare che solo nel 2019 il 40% di nuove imprese sono sorte nei settori dell’ambiente e dell’innovazione. C’è finalmente la coscienza di dover investire ingenti risorse nella coesione sociale, nella transizione verde e nel digitale. La strada è quella giusta», ha dichiarato Ermete Realacci, presidente di Symbola.

La sessione dedicata alla Salute e ai Giovani è stata oggetto di particolare attenzione. La preoccupazione dei relatori è stata quella della “prevenzione“, proprio in virtù dell’espandersi della pandemia con l’obiettivo della ricerca e sugli “antidoti” necessari per scongiurare altre crisi globali come quella che stiamo vivendo.
 

Danni psicologici

L’intervento del professor Tonino Cantelmi ha voluto porre l’attenzione sulla fragilità mentale tra i giovani durante la pandemia. Il lockdwon ha sviluppato disturbi nel sonno, ansia, oltre a forzati distanziamenti sociali e quindi privazione di quelle aggregazioni e confronti essenziali per la crescita della “Next Generation“. «Ora, dopo aver vissuto un “tempo sospeso” dobbiamo assimilare il concetto anti-fragilità. Quindi, sviluppare nei nostri giovani un’abilità che è stata sommersa durante la pandemia, riattivando il pensiero al futuro, guardare in prospettiva».

«Anti-fragile è un sistema che guarda al futuro e va declinato al plurale. Se è vero che l’emozione più vissuta dai giovani è stata l’incertezza e un insieme di “passioni tristi” come rabbia e rassegnazione, ora dobbiamo insegnar loro la reattività e la flessibilità psicologica. Che vuol dire prendere atto del dolore, non nasconderlo e “riscoprire” il tema dei valori: in una parola restituire ai giovani la “passione buona, positiva” con la quale impegnarsi».

 

Per la sessione dedicata alla Pace l’intervento di Emma Bonino, a Fiuggi, è servito a chiarire come «purtroppo esiste un’altra accezione di guerra. Quella di Paesi che sono in guerra col proprio popolo, a causa di dittature che purtroppo sono ancora in alcune parti del Mondo».
Arretratezza economico-sociale

Duro l’intervento del premio Nobel per la Pace Abdelaziz Essid, l’avvocato che ha contribuito alla pacificazione in Tunisia dopo la Rivoluzione del Gelsomino: «Oggi tutti, in primis i giovani, devono guardare al futuro pensando in una ottica globale. La pandemia ha dimostrato come non si può parlare di pace se tra Paesi e popoli non c’è una solidarietà costruttiva. Come può pensare l’Europa a godere della pace se nel Mediterraneo ci sono ancora drammi come la pandemia e la migrazione clandestina? I popoli nel Sub Sahara fuggono dalla fame e dalla guerra e ora anche dalla pandemia. Dopo aver subìto la colonizzazione con Paesi europei che hanno rubato le materie prime, assistiamo a una arretratezza economico-sociale. L’Occidente ha, ora, il dovere di contribuire a sconfiggere questa situazione, ma dobbiamo lavorare insieme e aiutare gli africani a crearsi una chance di vivere bene nelle loro terre».

Nel corso del 64° Congresso Distrettuale del Rotary International a Fiuggi, Anna Fendi ha consegnato il premio Ulivo per la Pace all’ambasciatore Elisabetta Belloni – ora a capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza italiano dal Governo Draghi – che è stato ritirato, in sua vece, da Emma Bonino.

 

Fonte: https://www.eurocomunicazione.com/2021/06/29/fiuggi-64-congresso-rotary-international-sfide-dellitalia-post-pandemia/