E sul web le perversioni diventano normalità

Fonte: Avvenire 08/10/2010


Pubblicato il 05/10/2010
 Intervista del Prof. Tonino Cantelmi per il quotidiano Avvenire Lo psichiatra Cantelmi: la prostituzione sta cambiando volto, anche perché la ricerca del proibito sta aumentando

DA MILANO

Un fenomeno legato a un’offerta massiccia e iperspecializzata. Che non trova limiti, soprattutto sul web. Prostituzione e pornografia fanno parte di un unicum che gli esperti fanno ormai fatica a districare. Come spiega bene Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc) e fondatore del Cedis, il primo centro in Italia a occuparsi delle dipendenze comportamentali, e in modo specifico dipendenza da tecnologia e dipendenza sessuale.

Professore, i dati parlano chiaro: la prostituzione sta cambiando volto. E dalla strada si è rintanata tra le mura, nascondendo le sue pratiche sempre più estreme. Come interpreta questo fenomeno?

 

È sotto gli occhi di tutti. Ed è difficile da intercettare. Ciò che però mi pare più importante sottolineare è il vero cambiamento che esso cela: l’aumento devastante delle perversioni. In passato la prostituzione è sempre stata una modalità del debutto sessuale, per così dire, una forma – seppur deviante – dell’espressione della mascolinità. Oggi le cose sono profondamente mutate. Alle radici di chi cerca e compra le prostitute sta nella maggior parte dei casi una perversione: la più affermata – e la più allarmante – attualmente è quella per le giovanissime, e per le orientali, i cui tratti somatici molto spesso negano l’età effettiva. A quest’area se ne aggiungono altre: quella della transessualità, delle compulsioni e quella delle persone con problemi psicopatologici.

E perché sono aumentate le perversioni?

 

Principalmente perché è aumentata l’offerta di prestazioni sessuali perverse. Mi spiego: in molti casi al nostro centro approdano uomini con dipendenze sessuali particolari. Si tratta di feticisti, affascinati da determinate parti del corpo di una donna (o di un uomo) o da determinate pratiche. Ebbene, anche nel caso delle più estreme, noi riscontriamo come i nostri pazienti abbiano avuto modo di intercettare immediatamente un’offerta online. Su Internet, cioè, l’offerta pornografica è tale, e talmente diversificata, da alimentare una domanda che solo fino a qualche anno fa era addirittura impensabile.

Sta dicendo che senza offerta non ci sarebbe domanda?

 

Sto dicendo che la perversione, anche la peggiore, abita negli abissi dell’umano.

E che stimolata, può emergere. Emerge con maggiore facilità.

Qual è il profilo dei suoi pazienti?

 

Sono giovani, molto: hanno mediamente un’età compresa tra i 25 e i 35 anni. Sono ricchi, perché le perversioni costano, e sempre più spesso sono accompagnate dall’uso di sostanze stupefacenti. E sono acculturati, hanno posizioni professionali invidiabili: nella prostituzione e nel sesso cercano emozioni forti.

La pornografia è sempre più diffusa, anche in tv, soprattutto con l’avvento del digitale. Anche questo contribuisce all’aumento dei fenomeni di cui abbiamo parlato?

 

Senz’altro. Credo però che il nodo da sciogliere sia soprattutto quello della Rete. Facilmente accessibile, dappertutto. Con le sue “risorse” infinite.

di Viviana Daloiso

Fonte Avvenire del 03/10/2010